MOTTOLA - Presidio permanente dei 92 lavoratori ex Tessitura Mottola, che chiedono garanzie per il loro futuro in azienda!

I sindacati hanno
appreso di un preliminare di vendita (600mila euro in acconto e 3,4 milioni
euro a conclusione) tra il gruppo Albini ed Ekasa, l’azienda subentrante, nel
quale però non sarebbero stati inseriti accordi per l’assorbimento delle
maestranze.
Lunedì, spiegano Amedeo Guerriero, segretario provinciale della
Uiltec, e Marcello De Marco, segretario Femca Cisl, «abbiamo fatto un’assemblea
nei pressi dei cancelli dell’opificio.
Con tutti e 92 lavoratori si è deciso di
attuare a oltranza un presidio permanente per non permettere la fuoriuscita dei
macchinari, venduti dal Gruppo Albini al nuovo gruppo acquirente Ekasa.
La
protesta continuerà fino al prossimo incontro in Regione che avverrà il prossimo
14 novembre».
Guerriero aggiunge che «a fine anno la Cigs per queste persone termina e
in automatico passa la Naspi ovvero lo stato di disoccupazione.
Una soluzione
ci sarebbe: Ekasa dovrebbe assumere almeno per 30 giorni tutti e 92 dipendenti
per poter permettere poi una nuova cassa integrazione.
Il nuovo periodo di
cassa dovrebbe consentire il tempo per rimettere in moto il nuovo ciclo
produttivo dell’opificio».
Il sindacalista afferma che «non uscirà da questa
fabbrica nemmeno un chiodo se non riceviamo da Albini e da Ekasa, ma anche
dalla stessa Regione Puglia, rassicurazioni sul futuro occupazionale di queste
persone che da anni vivono nell’incertezza».